BEATE CATERINA E GIULIANA
Caterina,nata a Pallanza agli inizi del secolo XV° ,fu educata a Milano.
Il 24 aprile 1452 salì all'eremo del Sacro Monte dove trascorse una vita di penitenza sorretta dalla contemplazione dell'" amoroso Christo crocifixo".
La giornata di Caterina si consumava nella prolungata e commossa lettura della parola di Dio."Ogni giorno Caterina recitava il Passio di S.Giovanni e lo diceva con tanto fervore, devozione e lacrime che noi stimavamo che lo Spirito Santo glie lo avesse insegnato".
Caterina vedeva lo Sposo Crocifisso e sofferente nella Sua umanità e desiderava condividerne la passione per la salvezza della sua anima e del mondo intero;nella sua prolungata meditazione non si fermava al mistero della passione di Cristo ma con gli occhi del cuore "vedeva il suo Salvatore in cielo tra i cori degli angeli e ne gioiva così intensamente da dimenticare ogni altra cosa".
Morì il 6 aprile 1478 lasciando il testamento della carità e dell'obbedienza alla volontà di Dio.
Il 14 ottobre 1454 raggiunse Caterina nell'eremo del Sacro Monte ,Giuliana,nata nei pressi di Busto Verghera nel 1427.
Giuliana era un'anima umile,forse analfabeta e quindi pregava in modo semplice e,non sapendo affrontare le meditazioni delle Sacre Scritture, ripeteva infinite volte l'Ave Maria e il Padre Nostro,sempre con gioia.
Era così affabile,pura ed allegra che si mostrava a tutti con un viso angelico.
Dopo una vita consumata nelle incessanti preghiere alla Madonna,Giuliana ebbe il privilegio di contemplare la Vergine in un tripudio di angeli.
Morì nella notte tra il 14 ed il 15 agosto del 1501 nella solennità dell'Assunzione.
Il Monastero delle Romite Ambrosiane,sotto la Regola di S.Agostino,gode della protezione particolare dell'Arcangelo S.Michele.
Beata Caterina e Beata Giuliana,
il vostro aiuto ci sostenga affinchè vi possiamo imitare
nell'amore della contemplazione e nella sequela del Cristo Crocifisso.
Pregate perchè crescano in noi la santa pazienza,
la continua perseveranza e la confidenza nella bontà di Dio.
Cedete a noi quei doni che voi stesse lasciaste quale vostro testamento:
che abbiamo carità e amore gli uni per gli altri
e che sempre cerchiamo di vivere secondo la volontà di Dio.