Sant' Erasmo di Formia 
                     Vescovo e martire 
                                2 giugno 
             
                  Fonti degne di fede attestano l'esistenza di un s. Erasmo, 
                  martire, vescovo di Formia, il cui culto era molto diffuso 
                  nella Campania e nel Lazio. La più antica è il Martirologio 
                  Geronimiano in cui Erasmo è ricordato il 2 giugno S. Gregorio 
                  Magno alla fine del sec. VI, scrivendo al vescovo Bacauda di 
                  Formia, attesta che il corpo del santo era conservato in 
                  quella chiesa: "Formianae ecclesiae in qua corpus beati 
                  Herasmi martyris requiescit" (Reg. Ep., I, 8). Lo stesso 
                  pontefice ricorda due monasteri dedicati ad Erasmo: uno a 
                  Napoli (Reg. Ep., IX, 172) e l'altro posto "in latere montis 
                  Pepperi" presso Cuma (Reg. Ep., I, 23). Anche Roma aveva un 
                  monastero dedicato al santo sul Celio, nel quale fu educato da 
                  giovane il papa Adeadato (m. 619) che poi, da pontefice, lo 
                  ampliò e lo arricchì di beni e privilegi (Lib. Pont., I, 346). 
                  Altri monasteri intitolati ad Erasmo erano presso Formia 
                  (detto anche di Castellone) e presso Itri "in valle Itriana".
                  Il nome di Erasmo, oltre che nei martirologi storici, donde è 
                  passato nel Romano, era inserito nel Calendario marmoreo di 
                  Napoli. Nell'842, dopo che Formia era stata distrutta dai 
                  Saraceni, le sue reliquie vennero trasferite a Gaeta e 
                  nascoste in un pilastro della chiesa di S. Maria, dove furono 
                  rinvenute nel 917 dal vescovo Bono. Da quel tempo Erasmo fu 
                  proclamato patrono di Gaeta e furono anche coniate monete con 
                  la sua effigie. I1 3 febbraio 1106 Pasquale II consacrò la 
                  cattedrale di Gaeta in onore della Vergine e di Erasmo Nel 
                  Medio Evo il santo fu annoverato tra i cosidetti santi 
                  Ausiliatori e invocato specialmente contro le epidemie, mentre 
                  i marinai lo venerano come patrono col nome di S. Elmo.
                  Sulla personalità di Erasmo purtroppo siamo male informati 
                  poiché la passio, compilata con molta probabilità verso il 
                  sec. VI, è favolosa e leggendaria, né può aver maggior valore 
                  una biografia attribuita, senza solido fondamento, a Gelasio 
                  II (1118-19). Da questi scritti appare evidente come gli 
                  autori niente sapessero di sicuro intorno ad Erasmo se non 
                  ch'era stato vescovo di Formia ed era morto martire al tempo 
                  forse di Diocleziano.
                  Secondo la passio, dunque, Erasmo era oriundo di Antiochia. 
                  Quando scoppiò la persecuzione era già vescovo e si nascose 
                  per sette anni in una caverna del monte Libano. Ritornato in 
                  città fu arrestato e condotto al tribunale dell'imperatore che 
                  con lusinghe e tormenti cercò di persuaderlo a sacrificare 
                  agli dei; ma Erasmo rimase saldo nella fede e fu rinchiuso in 
                  carcere. Liberato miracolosamente, si recò nell'Illirico dove 
                  in sette anni convertì quattrocentomila persone. Arrestato 
                  ancora una volta per ordine di Massimiano, fu condotto a 
                  Sirmio dove abbatté un simulacro e convertì altre 
                  quattrocentomila persone, molte delle quali furono 
                  immediatamente uccise, mentre Erasmo, dopo essere stato ancora 
                  tormentato orribilmente, era rinchiuso in carcere. Fu liberato 
                  allora dall'arcangelo Michele che lo condusse a Formia, ed ivi 
                  sette giorni dopo placidamente morì. 

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