San Girolamo Emiliani  
                             8 febbraio  
                  Fondatore della Società dei Servi dei poveri (Somaschi), 
                    
                  Dei primi anni di vita di S. Girolamo Emiliani (o Miano o 
                  Miani) sappiamo poco. Nacque a Venezia nel 1486 e come tutti i 
                  patrizi della Serenissima venne avviato alla carriera 
                  militare. Fatto prigioniero nel 1511 a Castelnuovo mentre 
                  combatteva contro la Lega di Cambrai, rinchiuso in una segreta 
                  del castello ebbe modo di meditare sulla vulnerabilità della 
                  potenza mondana, una riflessione analoga a quella che avrebbe 
                  fatto dieci anni più tardi anche S. Ignazio di Loyola. 
                  Liberato in maniera insperata dopo un mese, sentì viva la 
                  vocazione all'impegno missionario a servizio dei poveri, degli 
                  infermi, dei giovani abbandonati e delle donne "pentite". Un 
                  campo assai vasto d'impegno. Dopo un breve "noviziato" come 
                  penitente con Giampietro Carafa, il futuro Paolo IV, Girolamo 
                  si consacrò a Dio e al bene nel 1518.
                  Dieci anni più tardi, poiché una terribile carestia 
                  travagliava l'intera penisola, subito seguita dalla peste, 
                  vendette tutto ciò che possedeva, compresi i mobili di casa, e 
                  si dedicò all'assistenza agli appestati. Bisognava dare 
                  sepoltura ai morti, e lo fece ogni notte. Ma bisognava pensare 
                  anche ai sopravvissuti, soprattutto ai bambini che avevano 
                  perso i genitori e alle donne che la miseria aveva spinto alla 
                  prostituzione. Verona, Brescia, Como e Bergamo furono il campo 
                  della sua intensa azione benefica. Fu allora che in un paesino 
                  del bergamasco, a Somasca, ebbe inizio la Società dei Chierici 
                  Regolari, che avrebbero preso il nome di Padri Somaschi. 
                  Furono loro ad attuare un grande progetto del fondatore: 
                  l'istituzione di scuole gratuite aperte a tutti e in cui 
                  veniva adottato il rivoluzionario "metodo dialogato".
                  S. Girolamo Emiliani morì sulla breccia: mentre assisteva i 
                  malati di peste a Somasca, colpito dallo stesso terribile 
                  morbo, si congedò definitivamente su questa terra dai suoi 
                  figli prediletti: i poveri e gli ammalati, a cui aveva 
                  dedicato tutte le sue laboriose giornate per pochi ma intensi 
                  anni. Era l'8 febbraio 1537. Canonizzato nel 1767, Pio XI nel 
                  1928 lo nominò patrono degli orfani e della gioventù 
                  abbandonata. Prima della riforma, la sua festa cadeva il 20 
                  luglio. 

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